Uscito in prima edizione nel 1994, e più volte ristampato, questo libro ha fatto scalpore. È mai possibile, molti si sono chiesti, che una casa editrice prestigiosa come l'Adelphi venga indicata come la punta emergente di un iceberg iniziatico che oggi riproporrebbe la gnosi pagana dei secoli antichi? Quella di Blondet non è forse mera dietrologia? In realtà, all'interpretazione consequenziale che l'autore offre del fenomeno neognostico, suffragata da prove e documenti desunti anche dai testi di René Guénon, di Ernst Bernhard, di Simone Weil riletta da Bataille, di Léon Bloy, di René Daumal, di Elémire Zolla, di Massimo Cacciari, di Sergio Quinzio e di Roberto Calasso, nessuno finora ha controargomentato con pari coerenza e rigore. I «critici» si sono limitati ai sospetti e, in qualche caso, agli insulti. Ad essi l'autore risponde nella Postfazione con cui il libro, che non ha richiesto aggiornamenti avendone il tempo accentuata l'attualità, si offre alla lettura e alla rilettura.
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Uscito in prima edizione nel 1994, e più volte ristampato, questo libro ha fatto scalpore. È mai possibile, molti si sono chiesti, che una casa editrice prestigiosa come l'Adelphi venga indicata come la punta emergente di un iceberg iniziatico che oggi riproporrebbe la gnosi pagana dei secoli antichi? Quella di Blondet non è forse mera dietrologia? In realtà, all'interpretazione consequenziale che l'autore offre del fenomeno neognostico, suffragata da prove e documenti desunti anche dai testi di René Guénon, di Ernst Bernhard, di Simone Weil riletta da Bataille, di Léon Bloy, di René Daumal, di Elémire Zolla, di Massimo Cacciari, di Sergio Quinzio e di Roberto Calasso, nessuno finora ha controargomentato con pari coerenza e rigore. I «critici» si sono limitati ai sospetti e, in qualche caso, agli insulti. Ad essi l'autore risponde nella Postfazione con cui il libro, che non ha richiesto aggiornamenti avendone il tempo accentuata l'attualità, si offre alla lettura e alla rilettura.