I nessi fra la parola e l'operazione magica, tra la formula incantatoria e la sua potenza sono stati oggetto di ricerche vastissime, dall'antropologia alla linguistica e alla psicanalisi. In questa opera invece l'indagine si sposta su di una fase ulteriore del problema: quella dello svolgimento della magia in creazione di miti, e dell'incorporazione degli ispirati» in poeti. Una ricchissima documentazione di testi antichi e moderni - canti africani e mesopotamici, poemi greci e germanici — è qui introdotta e commentata a prova dello storico mutarsi del mito in poesia «laica», ma anche del continuo ritorno di questa ad antiche o nuove fonti mitiche. Il lettore, oltre ad essere accompagnato a visitare le origini magiche delle «figure » retoriche e letterarie, trova qui anche una antologia ragionata di una poesia spesso nota solo agli specialisti e la rielaborazione di tesi critiche di grande interesse.
Mediando teorie opposte, l'autrice postula uno
stile mitico della narrazione che avrebbe conferito all'epos l'intensa ricchezza umana dei personaggi e la multirisonanza dello stile.Questa nuova edizione dell'opera si presenta ampiamente riveduta, specie per quanto attiene ai problemi di linguistica in rapporto alla magia.
Anita
Seppilli è nata a Fiume, di famiglia triestina, e si è laureata in lettere a Firenze. Ha vissuto per diversi anni in Brasile. Oltre a vari saggi ed articoli, ha pubblicato
L'esplorazione dell'Amazzonia (in collaborazione con Tullio Seppilli, Torino 1964), I ceri di Gubbio. Saggio storico-culturale su una festa folclorica Sacralità dell'acqua e sacrilegio dei ponti(Palermo 1977),
La memoria e l'assenza. Tradizione orale e civiltà della scrittura nell'America dei conquistadores
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