Con uno scritto di Jorge Luis Borges. Seguito da Il mare e il tramonto di Yukio Mishima.
Agli inizi del Duecento, partirono dalla Germania e dalla Francia due spedizioni di bambini. Erano persuasi di riuscire a traversare i mari a piedi asciutti. Non li autorizzavano, forse, e proteggevano, le parole del Vangelo: "Lasciate i piccoli venire a me, e non glielo vietate" (Luca 18, 16)? Non aveva dichiarato il Signore che basta la fede a muovere una montagna (Matteo17, 20)? Il miracolo previsto non avvenne. Dio permise che la colonna francese venisse catturata da mercanti di schiavi e venduta in Egitto; la tedesca si perse, scomparve divorata da una geografia barbara e (si congettura) da pestilenze [...] In certi libri dell'Indostan si legge che l'universo non è altro che un sogno della divinità immobile che esiste indivisa in ogni uomo; alla fine dell'ottocento, Marcel Schwob - creatore, autore e spettatore di questo sogno - cerca di tornare a sognare ciò che aveva sognato tanti secoli fa, nelle solitudini africane e asiatiche: la storia dei bambini che anelarono di riscattare il sepolcro. [...] Lalou ha lodato la "sobria precisione" con cui Schwob raccontò "l'ingenua leggenda"; io aggiungerei che quella precisione non la fa né meno leggendaria né meno patetica. (Jorge Luis Borges)
Description:
Con uno scritto di Jorge Luis Borges. Seguito da Il mare e il tramonto di Yukio Mishima.
Agli inizi del Duecento, partirono dalla Germania e dalla Francia due spedizioni di bambini. Erano persuasi di riuscire a traversare i mari a piedi asciutti. Non li autorizzavano, forse, e proteggevano, le parole del Vangelo: "Lasciate i piccoli venire a me, e non glielo vietate" (Luca 18, 16)? Non aveva dichiarato il Signore che basta la fede a muovere una montagna (Matteo17, 20)? Il miracolo previsto non avvenne. Dio permise che la colonna francese venisse catturata da mercanti di schiavi e venduta in Egitto; la tedesca si perse, scomparve divorata da una geografia barbara e (si congettura) da pestilenze [...] In certi libri dell'Indostan si legge che l'universo non è altro che un sogno della divinità immobile che esiste indivisa in ogni uomo; alla fine dell'ottocento, Marcel Schwob - creatore, autore e spettatore di questo sogno - cerca di tornare a sognare ciò che aveva sognato tanti secoli fa, nelle solitudini africane e asiatiche: la storia dei bambini che anelarono di riscattare il sepolcro. [...] Lalou ha lodato la "sobria precisione" con cui Schwob raccontò "l'ingenua leggenda"; io aggiungerei che quella precisione non la fa né meno leggendaria né meno patetica. (Jorge Luis Borges)