Il tuono viola e altri racconti

Jaroslav Hašek

Language: Italian

Published: Mar 14, 1963

Description:

Il nome di Jaroslav Hasek è legato all'immagine del Bravo soldato Svejk, il bertoldo furbesco che scompiglia i congegni della monarchia austro-ungarica con il suo finto zelo, con la sua obbedienza iperbolica. Da questo racconto e dal richiamo alla versione drammatica che del soldato Svejk, fece, con grandissima fortuna mondiale, Bertolt Brecht, veniamo a questi Racconti. Essi rappresentano la società boema e praghese del primo decennio di questo secolo in chiave ironica e beffarda; e costituiscono a un tempo la biografia dello scrittore, quasi la rappresentazione di un viaggio ininterrotto per bettole, mescite, birrerie, cantine d'ogni ordine: un seguito cioè di scaramucce e schermaglie con la polizia, una sequela di trovate eccentriche e di travestimenti. L'atteggiamento di questo scrittore è sempre quello dell'uomo che si finge cittadino ligio e conformista, ma, attraverso la deferenza burlesca, egli mostra il ridicolo delle convenzioni e delle norme, e contribuisce a corrodere efficacemente l'ambiente stagnante, l'ipocrisia e il servilismo, la stupida pedanteria dei burocrati e l'insopportabile ambiente chiesastico di questa Boemia alle soglie della prima grande guerra, mentre cadono inerti, uno dopo l'altro, gli ultimi anni della monarchia austro-ungarica.
I racconti di Hasek sono altrettante miniature umoristiche, pungenti, allietate da un impetuoso fervore satirico e da un gusto matto di divertirsi alle spalle dei filistei. Nati da una sregolata ma feconda attività letteraria, essi esprimono la fantasia anarchica di uno scrittore che non si sarebbe mai potuto risolvere nel racconto lungo. Ma l'umorismo di Hasek è classico e fa di lui uno dei più grandi umoristi delle letterature di tutti i tempi e di tutti i Paesi. Il linguaggio estroso, denso e ammiccante è reso tagliente e lucido dal sarcasmo, tramuta le piccole fastidiose realtà quotidiane in una fantasia surreale, che annuncia, sulla crisi della cadente Mitteleuropa asburgica, i lontani fragori dell'imminente esplosione rivoluzionaria della Russia: rivoluzione che attrasse Hasek, anche se non lo convinse, perché non congeniale allo spirito anarchico di lui.
Attraverso la traduzione esemplare di Ela Ripellino, questo volume, presentato da Angelo Maria Ripellino, costituisce una novità editoriale e insieme restituisce al lettore italiano una grande voce classica di conturbante attualità.