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Sulle rive della Mura, presso Ižakovci, i pescatori della domenica trovarono una nobile cavalla bianca di cui si poté presto dimostrare che proveniva dalle stalle di Rakičan e che era proprietà di mio padre, l’ispettore delle acque Ivan Spransky di Murska Sóbota.

Sul greto del fiume vennero poi rinvenute anche delle scarpe da donna, che il mio sventurato genitore riconobbe subito e a causa delle quali, fino alla fine dei suoi giorni, sarebbe rimasto convinto che la giovane moglie Eliza gli fosse stata portata via dai flutti di questo fiume a prima vista calmo, ma in realtà imprevedibile e rapinoso. Ancora molti anni dopo il misterioso ritrovamento, continuava a vagare per quelle sponde, sempre più solitario, tra anse fangose e distese di ghiaia, inseguendo un corpo che il fiume non gli avrebbe mai restituito…