I Viceré , I vecchi e i giovani , Il Gattopardo costruiscono una sorta di caso letterario plurimo, fascinoso e sconcertante. Di solito, un’opera viene pr esa a modello da altri scrittori, della stessa età o di epoche successive, in quanto ha ottenuto suc cesso. Qui invece ci trovia mo di fronte a una serie di romanzi palesemente imparentati fra loro, ma senza che il primo e nemmeno il secondo abbiano incontrato fortuna, tutt’altro. Il libro di De R oberto, apparso nel 1894, è stat o pressoché ignorato per oltre mezzo secolo. Quello di Pirandello, edit o in volume nel 1913, è stat o considerato a lungo come una delle prove meno significa tive di un autore, che pure era assurto a fama mondiale. Solo Lampedusa ha sollevato subito, nel 1957, quasi per compenso, un dibattito critico sostenuto, e ha raggiunto un consenso di pubblico sterminato: in se de postuma peraltro, dopo aver rischiato di non essere neanche pubblicato, e sulla scorta di ci rcostanze esterne eccezionalmente favorevoli. Evidentemente i lettori italiani, da una generazione all’altra, dall’ultimo Ottocento a metà Novecento, hanno dovuto superare una riluttanza pr ofonda di fronte al ti po di discorso che i romanzieri siciliani si ostinavan o a riproporre. Dall’altra parte, non meno chiaramente, l’operazione letteraria compiuta da De R oberto doveva presentare un’importa nza straordinaria agli occhi di personalità cosí diverse come quelle dei suoi du e emuli, per indurli a riprenderla e rimodularne i termini, in chiave di replica. Per spiegare una vicenda cosí inconsueta, occorre chiamare in causa molti fattori, d’indole sia estetica sia extraestetica.
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I Viceré , I vecchi e i giovani , Il Gattopardo costruiscono una sorta di caso letterario plurimo, fascinoso e sconcertante. Di solito, un’opera viene pr esa a modello da altri scrittori, della stessa età o di epoche successive, in quanto ha ottenuto suc cesso. Qui invece ci trovia mo di fronte a una serie di romanzi palesemente imparentati fra loro, ma senza che il primo e nemmeno il secondo abbiano incontrato fortuna, tutt’altro. Il libro di De R oberto, apparso nel 1894, è stat o pressoché ignorato per oltre mezzo secolo. Quello di Pirandello, edit o in volume nel 1913, è stat o considerato a lungo come una delle prove meno significa tive di un autore, che pure era assurto a fama mondiale. Solo Lampedusa ha sollevato subito, nel 1957, quasi per compenso, un dibattito critico sostenuto, e ha raggiunto un consenso di pubblico sterminato: in se de postuma peraltro, dopo aver rischiato di non essere neanche pubblicato, e sulla scorta di ci rcostanze esterne eccezionalmente favorevoli. Evidentemente i lettori italiani, da una generazione all’altra, dall’ultimo Ottocento a metà Novecento, hanno dovuto superare una riluttanza pr ofonda di fronte al ti po di discorso che i romanzieri siciliani si ostinavan o a riproporre. Dall’altra parte, non meno chiaramente, l’operazione letteraria compiuta da De R oberto doveva presentare un’importa nza straordinaria agli occhi di personalità cosí diverse come quelle dei suoi du e emuli, per indurli a riprenderla e rimodularne i termini, in chiave di replica. Per spiegare una vicenda cosí inconsueta, occorre chiamare in causa molti fattori, d’indole sia estetica sia extraestetica.