Iguala, Messico, 2014. Un giovane professore di informatica sfugge miracolosamente a uno dei più feroci massacri perpetrati dalla polizia collusa coi narcos, quello dei quarantatré studenti della Scuola Rurale di Ayotzinapa in viaggio verso una manifestazione. L’orrore negli occhi, le ali ai piedi, la mente ottenebrata dal trauma, Álvaro Beltrán attinge da una rabbia antica come l’ingiustizia la forza per percorrere la traiettoria della sopravvivenza: il deserto, il filo spinato, gli Stati Uniti, San Francisco, la Silicon Valley. Ma la violenza che credeva di essersi lasciato alle spalle ha solamente cambiato volto. Caduto nella trappola di un magnate del web ossessionato dalla ricerca dell’immortalità, diventa cavia di una serie di esperimenti transumanisti che perseguono l’utopia di un uomo-macchina potenzialmente eterno: «la morte è un’ideologia come un’altra». Dietro il folle progetto non c’è soltanto lui, il miliardario che ha assoldato Álvaro, ma il gotha del mondo digitale: Mark Zuckerberg, Larry Page, Sergey Brin, Elon Musk... Obiettivo finale, la creazione di un’isola artificiale al largo di San Francisco, dove i «re del mondo» possano «creare in pace l’uomo e la società del futuro» con un’unica legge vigente, quella della loro volontà.Avventura letteraria capace di accogliere e inglobare temi estremi, fughe liriche, sequenze mozzafiato e suggestive digressioni paesaggistiche da road movie, L’invenzione dei corpi è un romanzo che racconta le sfide della modernità in un’esplorazione labirintica delle reti che stanno rimodellando la vita contemporanea, dal corpo umano al World Wide Web.«Strabiliante. Come ci si immagina che potrebbe essere un romanzo del ventunesimo secolo? Ebbene, come questo».«Le Monde des Livres»«Un viaggio travolgente tra San Francisco, Parigi e Hong Kong, un’esplorazione degli interrogativi etici e antropologici scaturiti dall’irruzione massiccia della tecnologia nelle nostre vite».«L’Humanit黫Da vero performer, Ducrozet anima i suoi testi come farebbe un sassofonista col suo strumento. A pieni polmoni. Ed è la stessa musicalità, la stessa vitalità che si ritrova ne L’invenzione dei corpi, uno di quei romanzi “transgender” che affronta con ritmo e nitidezza le grandi sfide (biologiche, informatiche, metafisiche) del ventunesimo secolo».«L’Express»
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Iguala, Messico, 2014. Un giovane professore di informatica sfugge miracolosamente a uno dei più feroci massacri perpetrati dalla polizia collusa coi narcos, quello dei quarantatré studenti della Scuola Rurale di Ayotzinapa in viaggio verso una manifestazione. L’orrore negli occhi, le ali ai piedi, la mente ottenebrata dal trauma, Álvaro Beltrán attinge da una rabbia antica come l’ingiustizia la forza per percorrere la traiettoria della sopravvivenza: il deserto, il filo spinato, gli Stati Uniti, San Francisco, la Silicon Valley. Ma la violenza che credeva di essersi lasciato alle spalle ha solamente cambiato volto. Caduto nella trappola di un magnate del web ossessionato dalla ricerca dell’immortalità, diventa cavia di una serie di esperimenti transumanisti che perseguono l’utopia di un uomo-macchina potenzialmente eterno: «la morte è un’ideologia come un’altra». Dietro il folle progetto non c’è soltanto lui, il miliardario che ha assoldato Álvaro, ma il gotha del mondo digitale: Mark Zuckerberg, Larry Page, Sergey Brin, Elon Musk... Obiettivo finale, la creazione di un’isola artificiale al largo di San Francisco, dove i «re del mondo» possano «creare in pace l’uomo e la società del futuro» con un’unica legge vigente, quella della loro volontà.Avventura letteraria capace di accogliere e inglobare temi estremi, fughe liriche, sequenze mozzafiato e suggestive digressioni paesaggistiche da road movie, L’invenzione dei corpi è un romanzo che racconta le sfide della modernità in un’esplorazione labirintica delle reti che stanno rimodellando la vita contemporanea, dal corpo umano al World Wide Web.«Strabiliante. Come ci si immagina che potrebbe essere un romanzo del ventunesimo secolo? Ebbene, come questo».«Le Monde des Livres»«Un viaggio travolgente tra San Francisco, Parigi e Hong Kong, un’esplorazione degli interrogativi etici e antropologici scaturiti dall’irruzione massiccia della tecnologia nelle nostre vite».«L’Humanit黫Da vero performer, Ducrozet anima i suoi testi come farebbe un sassofonista col suo strumento. A pieni polmoni. Ed è la stessa musicalità, la stessa vitalità che si ritrova ne L’invenzione dei corpi, uno di quei romanzi “transgender” che affronta con ritmo e nitidezza le grandi sfide (biologiche, informatiche, metafisiche) del ventunesimo secolo».«L’Express»