"Dopo lo scandalo di Bruxelles non si potr pi dire che in Europa non succede nulla, che non vale la pena impegnarsi. Dal maggio 2019 successo di tutto: la ferita della Brexit, la pandemia, la guerra, la corruzione. E l'Europa ha potuto fare solo una cosa: trasformarsi profondamente e finalmente tendere la mano ai propri cittadini." Quando le promesse del progetto europeo sembravano essersi esaurite sotto la scure del crescente successo dei partiti populisti, le drammatiche crisi della pandemia e della guerra tra Russia e Ucraina e lo smottamento interno causato da un grave episodio di corruzione hanno dato, sia pure tra difficolt e contraddizioni, una nuova centralit all'Unione Europea. Dopo anni in cui l'Unione stata percepita come un organismo sovranazionale guidato da freddi burocrati, interessati soltanto a imporre misure di austerity per far quadrare i bilanci nazionali, quella che emerge dalle crisi al contrario un'Europa completamente nuova, dove solidariet, protezione sociale, sostenibilit ambientale sono i motivi dominanti. Le regole del gioco a seguito della pandemia sono cambiate: il Patto di stabilit e crescita stato sospeso, l'Europa ha ritrovato un ruolo nel campo delle relazioni internazionali e si cominciato a parlare di Europa della difesa e dell'energia. Elisabetta Gualmini, dal suo punto di osservazione privilegiato, vede che il sogno di un'Europa come comunit di destini, messo in pericolo negli anni dell'ubriacatura sovranista e nazionalista e dalla corruzione nell'Istituzione, non si ancora frantumato, e che anzi l'Europa, con i suoi anticorpi, pu rinascere dalle proprie ceneri: non pi matrigna ma madre.
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"Dopo lo scandalo di Bruxelles non si potr pi dire che in Europa non succede nulla, che non vale la pena impegnarsi. Dal maggio 2019 successo di tutto: la ferita della Brexit, la pandemia, la guerra, la corruzione. E l'Europa ha potuto fare solo una cosa: trasformarsi profondamente e finalmente tendere la mano ai propri cittadini." Quando le promesse del progetto europeo sembravano essersi esaurite sotto la scure del crescente successo dei partiti populisti, le drammatiche crisi della pandemia e della guerra tra Russia e Ucraina e lo smottamento interno causato da un grave episodio di corruzione hanno dato, sia pure tra difficolt e contraddizioni, una nuova centralit all'Unione Europea. Dopo anni in cui l'Unione stata percepita come un organismo sovranazionale guidato da freddi burocrati, interessati soltanto a imporre misure di austerity per far quadrare i bilanci nazionali, quella che emerge dalle crisi al contrario un'Europa completamente nuova, dove solidariet, protezione sociale, sostenibilit ambientale sono i motivi dominanti. Le regole del gioco a seguito della pandemia sono cambiate: il Patto di stabilit e crescita stato sospeso, l'Europa ha ritrovato un ruolo nel campo delle relazioni internazionali e si cominciato a parlare di Europa della difesa e dell'energia. Elisabetta Gualmini, dal suo punto di osservazione privilegiato, vede che il sogno di un'Europa come comunit di destini, messo in pericolo negli anni dell'ubriacatura sovranista e nazionalista e dalla corruzione nell'Istituzione, non si ancora frantumato, e che anzi l'Europa, con i suoi anticorpi, pu rinascere dalle proprie ceneri: non pi matrigna ma madre.