«Questi due romanzi», scriveva Giovanni Comisso in occasione della pubblicazione de Il delitto di Fausto Diamante e di Storia di un patrimonio in un unico volume della sua Opera Omnia edita da Longanesi, «sono stati i primi che ho scritto... Il delitto di Fausto Diamante rispecchia molto della mia vita in famiglia, a Treviso, e a Genova nel 1921. Un giorno nel porto di Genova un giovinetto guardava con estasi le navi in partenza. Gli chiesi come si chiamasse, mi rispose fiero: "Il nome, come quello di un'opera lirica, il cognome, come il più duro dei minerali". E smaniava di potersi imbarcare per andare nelle terre di oltre oceano. Così sorse il romanzo e il nome del protagonista. Il libro finito di scrivere nell'agosto del 1926 venne pubblicato solo nel 1933... Storia di un patrimonio venne abbozzato nel 1919 in un racconto La villa Ghirlanda a Onigo di Piave, vi lavorai sopra tra il 1926 e il 1929 e si pubblicò nel 1933...»
In quegli anni, scrivendo all'amico Tito A' Spagnol, come ricorda Nico Naldini nella sua biografia, lo stesso Comisso così si esprimeva: «Io sto lavorando dietro alla storia di un patrimonio che mi viene con molto piacere, il solo di questa vita ossuta ormai... Ma se mi lasciasse in pace! Mai come ora ho il senso di essere veramente a faccia a faccia con la vita e sento che essa mi si impronta nell'anima facendomi incanutire i capelli...». I due romanzi qui riproposti al lettore nella versione definitiva sono dunque tra i più rappresentativi di Comisso, impregnati di memorie locali e di ricordanze autobiografiche - l'uno le vacanze trascorse a Onigo, le distruzioni e le trasformazioni apportate al paesino dalla grande guerra; l'altro i contrasti con la famiglia, il ritorno sui campi di battaglia, il disperante contatto con la città natale e con i vecchi amici, la fuga e le avventure in attesa dell'imbarco - che una scrittura sapida e vigorosa trasfigura in arte.
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«Questi due romanzi», scriveva Giovanni Comisso in occasione della pubblicazione de Il delitto di Fausto Diamante e di Storia di un patrimonio in un unico volume della sua Opera Omnia edita da Longanesi, «sono stati i primi che ho scritto... Il delitto di Fausto Diamante rispecchia molto della mia vita in famiglia, a Treviso, e a Genova nel 1921. Un giorno nel porto di Genova un giovinetto guardava con estasi le navi in partenza. Gli chiesi come si chiamasse, mi rispose fiero: "Il nome, come quello di un'opera lirica, il cognome, come il più duro dei minerali". E smaniava di potersi imbarcare per andare nelle terre di oltre oceano. Così sorse il romanzo e il nome del protagonista. Il libro finito di scrivere nell'agosto del 1926 venne pubblicato solo nel 1933... Storia di un patrimonio venne abbozzato nel 1919 in un racconto La villa Ghirlanda a Onigo di Piave, vi lavorai sopra tra il 1926 e il 1929 e si pubblicò nel 1933...»
In quegli anni, scrivendo all'amico Tito A' Spagnol, come ricorda Nico Naldini nella sua biografia, lo stesso Comisso così si esprimeva: «Io sto lavorando dietro alla storia di un patrimonio che mi viene con molto piacere, il solo di questa vita ossuta ormai... Ma se mi lasciasse in pace! Mai come ora ho il senso di essere veramente a faccia a faccia con la vita e sento che essa mi si impronta nell'anima facendomi incanutire i capelli...». I due romanzi qui riproposti al lettore nella versione definitiva sono dunque tra i più rappresentativi di Comisso, impregnati di memorie locali e di ricordanze autobiografiche - l'uno le vacanze trascorse a Onigo, le distruzioni e le trasformazioni apportate al paesino dalla grande guerra; l'altro i contrasti con la famiglia, il ritorno sui campi di battaglia, il disperante contatto con la città natale e con i vecchi amici, la fuga e le avventure in attesa dell'imbarco - che una scrittura sapida e vigorosa trasfigura in arte.