«Le ragazze fanno sesso per la prima volta intorno ai quindici anni. Ne dà testimonianza anche questo libro, composto di 45 "confessioni", scelte fra le 1440 raccolte da Giuseppe Sabino, autore della ricerca. Scorrono, le storie, una dopo l'altra, senza interruzione, a rappresentare una realtà disegnata secondo un criterio geografico: dalle Alpi alla Sicilia. (...) Il sesso non è più proibito. Ma non è neanche permesso. E le ragazze si muovono in una sorta di limbo senza confini, inventandosi sul campo quei modelli di comportamento che non si ritrovano alle spalle. Lo ammettono quasi tutte le ragazze di questa inchiesta: con le madri parlano poco, o quasi niente, di sesso e della sua praticabilità. (...) Alle carenze materne supplisce la tv. L'attuale generazione di giovani donne è la prima in assoluto che abbia visto con i propri occhi come si fa a baciare, a carezzarsi, a sedurre, ad accoppiarsi. Nemmeno la più spregiudicata fra le nonne vedeva in un'intera vita ciò che una ragazza d'oggi vede in una serata in tv. C'è da chiedersi che fine abbia fatto la freudiana "scena primaria" nell'immaginario collettivo. E, tuttavia, proprio alimentate dalle scene in tv, dove i baci sono sapienti, le carezze appassionate, i corpi splendidi, gli scenari lussuosi o romantici, le aspettative delle ragazze sono "fantastiche". Ci pensa poi la prima volta, o anche solo il primo bacio, a dimensionarle nella più realistica vivibilità dell'evento. (...) I figli si sono conquistati una loro autonomia. Ma di qui a legittimare il sesso degli adolescenti il passo è ancora lungo. I ragazzi, le ragazze, fanno sesso a loro rischio e pericolo, dove e come possono, e gli adulti non vedono, non sentono. Che altro potrebbero fare, a fronte della libertà di uscire, andare e venire, degli adolescenti d'oggi? Ma, agli effetti del messaggio trasmesso da una generazione all'altra, siamo sempre a quel punto: il sesso non è proibito, ma nemmeno permesso.» (Dalla Prefazione di Anna Del Bo Boffino)
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«Le ragazze fanno sesso per la prima volta intorno ai quindici anni. Ne dà testimonianza anche questo libro, composto di 45 "confessioni", scelte fra le 1440 raccolte da Giuseppe Sabino, autore della ricerca. Scorrono, le storie, una dopo l'altra, senza interruzione, a rappresentare una realtà disegnata secondo un criterio geografico: dalle Alpi alla Sicilia. (...) Il sesso non è più proibito. Ma non è neanche permesso. E le ragazze si muovono in una sorta di limbo senza confini, inventandosi sul campo quei modelli di comportamento che non si ritrovano alle spalle. Lo ammettono quasi tutte le ragazze di questa inchiesta: con le madri parlano poco, o quasi niente, di sesso e della sua praticabilità. (...) Alle carenze materne supplisce la tv. L'attuale generazione di giovani donne è la prima in assoluto che abbia visto con i propri occhi come si fa a baciare, a carezzarsi, a sedurre, ad accoppiarsi. Nemmeno la più spregiudicata fra le nonne vedeva in un'intera vita ciò che una ragazza d'oggi vede in una serata in tv. C'è da chiedersi che fine abbia fatto la freudiana "scena primaria" nell'immaginario collettivo. E, tuttavia, proprio alimentate dalle scene in tv, dove i baci sono sapienti, le carezze appassionate, i corpi splendidi, gli scenari lussuosi o romantici, le aspettative delle ragazze sono "fantastiche". Ci pensa poi la prima volta, o anche solo il primo bacio, a dimensionarle nella più realistica vivibilità dell'evento. (...) I figli si sono conquistati una loro autonomia. Ma di qui a legittimare il sesso degli adolescenti il passo è ancora lungo. I ragazzi, le ragazze, fanno sesso a loro rischio e pericolo, dove e come possono, e gli adulti non vedono, non sentono. Che altro potrebbero fare, a fronte della libertà di uscire, andare e venire, degli adolescenti d'oggi? Ma, agli effetti del messaggio trasmesso da una generazione all'altra, siamo sempre a quel punto: il sesso non è proibito, ma nemmeno permesso.»(Dalla Prefazione di Anna Del Bo Boffino)