Anna viene coinvolta nel suo primo caso in trasferta per l’Agenzia Cantoni: Cecilia, un’amica d’infanzia di Cantoni, ha chiesto aiuto per ritrovare un ragazzo scomparso. Cecilia e il marito Tullio gestiscono da vent’anni un rifugio sugli Appennini. Nel rifugio danno lavoro e ospitalità a persone in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato o del ricongiungimento familiare all’estero. Fra loro c’è Yasser, un giovane ospite proveniente dalla Siria, che si è fatto subito ben volere da tutti, lavorando al rifugio e nella falegnameria del paese. Ma una notte Yasser sparisce senza lasciare tracce apparenti: il ragazzo è maggiorenne e le forze dell’ordine, pensando a un allontanamento volontario, non avviano serie ricerche. Le indagini di Anna, Cantoni e Otto faticano a partire: fuori dalla città, in mezzo a piante spontanee e animali selvatici, Anna si scopre sopraffatta dall’intensità delle voci del bosco. Nell’attesa che possa recuperare la sua straordinaria capacità di parlare con fauna e flora, le ricerche dei tre si muovono in maniera più tradizionale, sotto lo sguardo dei mille occhi che nel piccolo paese vedono tutto e non perdonano niente. Finché Anna – dialogando con un vecchio cane da pastore, un riccio, una cinghialessa appassionata di musica techno, gli scoiattoli, un gruppo di caprioli, dei lupi e con la distesa sconfinata della vegetazione del bosco – riuscirà a ricostruire i fatti. E a comprendere che una nuova vita può iniziare solo capendo che siamo tutti, nel bene e nel male, collegati come gli alberi in un bosco.
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Anna viene coinvolta nel suo primo caso in trasferta per l’Agenzia Cantoni: Cecilia, un’amica d’infanzia di Cantoni, ha chiesto aiuto per ritrovare un ragazzo scomparso. Cecilia e il marito Tullio gestiscono da vent’anni un rifugio sugli Appennini. Nel rifugio danno lavoro e ospitalità a persone in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato o del ricongiungimento familiare all’estero. Fra loro c’è Yasser, un giovane ospite proveniente dalla Siria, che si è fatto subito ben volere da tutti, lavorando al rifugio e nella falegnameria del paese. Ma una notte Yasser sparisce senza lasciare tracce apparenti: il ragazzo è maggiorenne e le forze dell’ordine, pensando a un allontanamento volontario, non avviano serie ricerche. Le indagini di Anna, Cantoni e Otto faticano a partire: fuori dalla città, in mezzo a piante spontanee e animali selvatici, Anna si scopre sopraffatta dall’intensità delle voci del bosco. Nell’attesa che possa recuperare la sua straordinaria capacità di parlare con fauna e flora, le ricerche dei tre si muovono in maniera più tradizionale, sotto lo sguardo dei mille occhi che nel piccolo paese vedono tutto e non perdonano niente. Finché Anna – dialogando con un vecchio cane da pastore, un riccio, una cinghialessa appassionata di musica techno, gli scoiattoli, un gruppo di caprioli, dei lupi e con la distesa sconfinata della vegetazione del bosco – riuscirà a ricostruire i fatti. E a comprendere che una nuova vita può iniziare solo capendo che siamo tutti, nel bene e nel male, collegati come gli alberi in un bosco.