Tratto da una conferenza tenutasi nel 1993, in occasione della nomina di Alan Bennett, commediografo e attore inglese, a trustee - ossia fiduciario - della National Gallery di Londra, questo volume leggerissimo può essere un'inaspettata occasione di riconciliazione con l'arte. Il commediografo si assegna volontariamente il ruolo di visitatore dalla scarsa sensibilità estetica, succube dell'"ansia da contemplazione", indotta da estatici storici dell'arte. E confessa peccati considerati dai più come gravissime mancanze.
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Tratto da una conferenza tenutasi nel 1993, in occasione della nomina di Alan Bennett, commediografo e attore inglese, a trustee - ossia fiduciario - della National Gallery di Londra, questo volume leggerissimo può essere un'inaspettata occasione di riconciliazione con l'arte. Il commediografo si assegna volontariamente il ruolo di visitatore dalla scarsa sensibilità estetica, succube dell'"ansia da contemplazione", indotta da estatici storici dell'arte. E confessa peccati considerati dai più come gravissime mancanze.