“Un’orgia di devastazione senza eguali ha afferrato l’umanità, la ‘civiltà’ ha i tratti dell’assassinio scatenato, e la ricchezza della terra inaridisce sotto questo soffio velenoso. Proprio questo aspetto avrebbero i frutti del ‘progresso’!” Deturpazione, sfruttamento della natura, sterminio di molte specie e persino di interi popoli. In questo brillante testo Ludwig Klages affronta con consapevolezza gli effetti devastanti del cosiddetto “progresso” di una cultura occidentale che guarda il mondo in modo statico e trasforma la terra in una superficie equivalente, dominata da logiche produttive e procedimenti industriali. La feroce critica al razionalismo e al tecnicismo scientifico rende necessario ripensare il rapporto tra l’uomo e la terra, passando da una visione antropocentrica a una cosmocentrica, in cui l’uomo si ponga in un rapporto di collaborazione e ascolto con l’anima della terra. In questo senso, Klages anticipa di molti decenni l’approccio ecologista del nostro tempo.
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“Un’orgia di devastazione senza eguali ha afferrato l’umanità, la ‘civiltà’ ha i tratti dell’assassinio scatenato, e la ricchezza della terra inaridisce sotto questo soffio velenoso. Proprio questo aspetto avrebbero i frutti del ‘progresso’!” Deturpazione, sfruttamento della natura, sterminio di molte specie e persino di interi popoli. In questo brillante testo Ludwig Klages affronta con consapevolezza gli effetti devastanti del cosiddetto “progresso” di una cultura occidentale che guarda il mondo in modo statico e trasforma la terra in una superficie equivalente, dominata da logiche produttive e procedimenti industriali. La feroce critica al razionalismo e al tecnicismo scientifico rende necessario ripensare il rapporto tra l’uomo e la terra, passando da una visione antropocentrica a una cosmocentrica, in cui l’uomo si ponga in un rapporto di collaborazione e ascolto con l’anima della terra. In questo senso, Klages anticipa di molti decenni l’approccio ecologista del nostro tempo.