Di chi la colpa? Di fronte a eventi negativi incidenti, scandali d'impresa, crisi e fallimenti ci sono due strategie per gestire la colpa. La prima riconoscere le cause dell'evento e mettere in campo adeguate misure di correzione. La seconda consiste nel trasferire la responsabilit sulle persone direttamente coinvolte nei fatti per creare uno o pi capri espiatori. Cos le organizzazioni sono salve e si sottraggono dall'attuare interventi di rimedio complessi e costosi. Prendendo a modello diversi casi eclatanti come il naufragio della Costa Concordia, Tangentopoli e l'alluvione di Genova, l'autore analizza il processo di fabbricazione del "capro espiatorio organizzativo", un individuo o un gruppo di individui su cui ricadono le colpe anche di altri, e mette in luce i limiti delle soluzioni individuali quando si affrontano problemi organizzativi, sottolineando l'esigenza per il futuro di una diversa "epistemologia civica" che generi conoscenza utile al cambiamento.
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Di chi la colpa? Di fronte a eventi negativi incidenti, scandali d'impresa, crisi e fallimenti ci sono due strategie per gestire la colpa. La prima riconoscere le cause dell'evento e mettere in campo adeguate misure di correzione. La seconda consiste nel trasferire la responsabilit sulle persone direttamente coinvolte nei fatti per creare uno o pi capri espiatori. Cos le organizzazioni sono salve e si sottraggono dall'attuare interventi di rimedio complessi e costosi. Prendendo a modello diversi casi eclatanti come il naufragio della Costa Concordia, Tangentopoli e l'alluvione di Genova, l'autore analizza il processo di fabbricazione del "capro espiatorio organizzativo", un individuo o un gruppo di individui su cui ricadono le colpe anche di altri, e mette in luce i limiti delle soluzioni individuali quando si affrontano problemi organizzativi, sottolineando l'esigenza per il futuro di una diversa "epistemologia civica" che generi conoscenza utile al cambiamento.