Un impiegato, un imbianchino, un disoccupato, un barista. Una villetta sul mare, vicino a Roma. Una ragazza, ignara. È arrivata fin lì col miraggio del posto di lavoro; è finita su un letto e c'è rimasta per ore: se la sono «fatta» a turno, due volte ciascuno, e poi l'hanno riportata a casa, sicuri del suo silenzio. Ma la ragazza ha parlato, contro il parere di tutti, anche dei parenti, e i quattro sono finiti in tribunale: ventotto mesi di condanna ciascuno, ma immediata concessione della libertà provvisoria. Il caso è chiuso. Le ferite della ragazza, invece, restano aperte, e niente le potrà mai rimarginare. Perché? La risposta è in questo libro: un libro di cronaca, che ricostruisce fatti realmente accaduti, che non trascura i più piccoli particolari, neanche quelli dello stupro, presentandoli con crudo, minuzioso verismo. Eccessivo? Forse. Ma qui si parla di violenza carnale, e il pudore farebbe solo il gioco dei colpevoli. Non certo quello della vittima.
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Un impiegato, un imbianchino, un disoccupato, un barista. Una villetta sul mare, vicino a Roma. Una ragazza, ignara. È arrivata fin lì col miraggio del posto di lavoro; è finita su un letto e c'è rimasta per ore: se la sono «fatta» a turno, due volte ciascuno, e poi l'hanno riportata a casa, sicuri del suo silenzio. Ma la ragazza ha parlato, contro il parere di tutti, anche dei parenti, e i quattro sono finiti in tribunale: ventotto mesi di condanna ciascuno, ma immediata concessione della libertà provvisoria. Il caso è chiuso. Le ferite della ragazza, invece, restano aperte, e niente le potrà mai rimarginare. Perché? La risposta è in questo libro: un libro di cronaca, che ricostruisce fatti realmente accaduti, che non trascura i più piccoli particolari, neanche quelli dello stupro, presentandoli con crudo, minuzioso verismo. Eccessivo? Forse. Ma qui si parla di violenza carnale, e il pudore farebbe solo il gioco dei colpevoli. Non certo quello della vittima.