Il governo guidato da Matteo Renzi ha suscitato, anche nel 2015, reazioni contrastanti. Per alcuni sono state completate riforme ritenute cruciali per la ripresa – mercato del lavoro, sistema bancario, scuola, pubblica amministrazione, legge elettorale – e con l'Expo di Milano è stata rivitalizzata l'immagine del paese all'estero. Altri hanno criticato i contenuti ma soprattutto il metodo utilizzato, in particolare l'uso di maggioranze variegate a seconda delle decisioni da prendere, il rifiuto della mediazione con le associazioni di categoria, e il forte accentramento nella presidenza del Consiglio. Nonostante le resistenze sul fronte domestico e i vincoli esterni, il governo è tuttavia riuscito ad imporre la sua agenda, almeno in ambito nazionale. Non altrettanto è avvenuto sul piano internazionale, dove, in partite cruciali come la lotta al terrorismo, la gestione dei flussi migratori e l'austerità in materia di bilanci pubblici, l'Italia ha avuto un ruolo spesso marginale.
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Il governo guidato da Matteo Renzi ha suscitato, anche nel 2015, reazioni contrastanti. Per alcuni sono state completate riforme ritenute cruciali per la ripresa – mercato del lavoro, sistema bancario, scuola, pubblica amministrazione, legge elettorale – e con l'Expo di Milano è stata rivitalizzata l'immagine del paese all'estero. Altri hanno criticato i contenuti ma soprattutto il metodo utilizzato, in particolare l'uso di maggioranze variegate a seconda delle decisioni da prendere, il rifiuto della mediazione con le associazioni di categoria, e il forte accentramento nella presidenza del Consiglio. Nonostante le resistenze sul fronte domestico e i vincoli esterni, il governo è tuttavia riuscito ad imporre la sua agenda, almeno in ambito nazionale. Non altrettanto è avvenuto sul piano internazionale, dove, in partite cruciali come la lotta al terrorismo, la gestione dei flussi migratori e l'austerità in materia di bilanci pubblici, l'Italia ha avuto un ruolo spesso marginale.