Il trasformismo

Luigi Musella

Language: Italian

Published: Sep 14, 2003

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Coniato da Depretis - che voleva rassicurare la politica moderata e al tempo stesso allargare il consenso del giovane stato estendendo il governo alla borghesia progressista - il termine "trasformismo" ha finito per indicare una prassi parlamentare consistente nel continuo scambio di voti tra maggioranza e opposizione, nei frequenti passaggi di deputati e senatori da una parte politica all'altra, in una maggioranza mobile e plastica, pronta a spezzarsi e ricomporsi attorno alla figura di singoli leader. Nella pubblicistica e nell'opinione comune il termine è divenuto poi sinonimo di assenza di princìpi, ma anche di disponibilità a voltar gabbana: da qui l'idea (fuorviante) del trasformismo come categoria antropologica, come carattere nazionale negativo. Il progredire degli studi storiografici arricchisce ora il fenomeno di nuove interpretazioni. Dal connubio di Cavour fino a tempi recenti, il trasformismo - vero e proprio modello italiano - ha reso possibili scelte centriste e moderate in presenza di forze politiche fortemente antisistema e reciprocamente delegittimantesi. In un sistema come il nostro, a lungo privo di alternanza, unire il centro-destra e il centro-sinistra è stato un modo per poter respingere partiti e movimenti di destra e di sinistra fortemente radicalizzati.