Il ciclo della cultura come bene economico sta lasciando il passo a quello della cultura per la qualità sociale. Abbiamo bisogno di creatività, ma questa non è solo orientata all'innovazione e al mercato. Nel nostro paese la creatività è un modo per migliorare la qualità sociale, la produzione di fiducia e cooperazione. La cultura è stata vista di volta in volta nei termini di bellezza che rinfranca e nutre lo spirito, oppure come bene economico che arricchisce il nostro benessere materiale, o come base per lo sviluppo di molte industrie creative. Per Santagata, essa ha valore ai fini della qualità della vita, e identifica una società più libera dal bisogno economico e più aperta ai valori della solidarietà, della cooperazione e della fiducia. L'idea innovativa insita in questa visione è che la cultura "per" lo sviluppo non si appiattisce sui mercati e sulle loro regole egoistiche, ma ambisce a promuovere equità e giustizia sociale. Un libro appassionato, che porta a compimento il lavoro di anni durante i quali l'autore, forte delle esperienze svolte come consulente dei ministeri della cultura italiano e francese, è giunto a formulare la sua proposta di un nuovo "Ministero per la cultura".
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Il ciclo della cultura come bene economico sta lasciando il passo a quello della cultura per la qualità sociale. Abbiamo bisogno di creatività, ma questa non è solo orientata all'innovazione e al mercato. Nel nostro paese la creatività è un modo per migliorare la qualità sociale, la produzione di fiducia e cooperazione. La cultura è stata vista di volta in volta nei termini di bellezza che rinfranca e nutre lo spirito, oppure come bene economico che arricchisce il nostro benessere materiale, o come base per lo sviluppo di molte industrie creative. Per Santagata, essa ha valore ai fini della qualità della vita, e identifica una società più libera dal bisogno economico e più aperta ai valori della solidarietà, della cooperazione e della fiducia. L'idea innovativa insita in questa visione è che la cultura "per" lo sviluppo non si appiattisce sui mercati e sulle loro regole egoistiche, ma ambisce a promuovere equità e giustizia sociale. Un libro appassionato, che porta a compimento il lavoro di anni durante i quali l'autore, forte delle esperienze svolte come consulente dei ministeri della cultura italiano e francese, è giunto a formulare la sua proposta di un nuovo "Ministero per la cultura".