Acri 1291

Antonio, Musarra

Language: Italian

Published: Sep 14, 2016

Description:

"Sappiate, bei signori, che nessuno potrebbe dire né raccontare il pianto e il dolore che vi fu quel giorno, e la pietà per i piccoli massacrati e sventrati dai cavalli, che gli passavano sopra, né c'è persona al mondo, pur con cuore duro, che non piangesse a vedere quella punizione, e perciò sono sicuro che tutti i cristiani piangevano quel giorno, vedendo ciò, poiché anche i Saraceni, come si è saputo, avevano poi provato pietà e piangevano" Templare di Tiro Il 18 maggio del 1291, dopo un drammatico assedio, Acri, l'opulenta capitale del regno crociato di Gerusalemme, cadeva sotto i colpi d'un giovane ma ambizioso sultano mamelucco, seguita dieci giorni dopo dal castelletto templare, teatro dell'estrema difesa cittadina. Cessava così, dopo quasi due secoli, la presenza crociata in Terrasanta. L'Occidente metabolizzò il fatto con un gran vociare e molte recriminazioni, ma senza impegnarsi attivamente per recuperare quanto perduto. In questo libro, la fine degli stati crociati è letta nel contesto più generale dei sommovimenti che interessarono il territorio siro-palestinese nel corso del XIII secolo: un'area contesa a vario titolo fra Mongoli e Mamelucchi, Genovesi, Pisani e Veneziani, papi e imperatori, Templari e Ospitalieri, re, regine e reggenti, e difesa da nugoli di crociati sovente indisciplinati che finiranno per decretarne la rovina.