In questa raccolta di saggi dedicati a otto grandi scrittori (Emily Brontë, Baudelaire, Michelet, Blake, Sade, Proust, Kafka e Genet), il celebre autore de L'erotismo offre una nuova, originale meditazione sulla letteratura. Nella visione di Bataille, le definizioni acquisite del Male e del Bene vengono capovolte: accedere al Male e contestare il Bene è la condizione stessa della libertà. Secondo Bataille, infatti, il Male costituisce l’antitesi di tutto ciò che viene accettato convenzionalmente come Bene: l’uomo si distingue dagli animali perché rispetta una serie di divieti; ma tali divieti sono ambigui, e dunque l’uomo deve violarli, poiché la loro trasgressione è un atto di coraggio in cui egli si realizza. L’espressione più acuta, e al tempo stesso più consapevole, di questa trasgressione è rappresentata, secondo lo scrittore francese, dalla letteratura. La letteratura autentica è sempre «prometeica», perché mette in discussione le norme delle convenzioni e i princìpi della prudenza: il vero scrittore è dunque colui che osa contravvenire alle leggi fondamentali della società ed è cosciente di essere «colpevole»: sicché per lui il peccato e la condanna non sono l’occasione forzata del pentimento, ma il culmine della sua realizzazione.
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In questa raccolta di saggi dedicati a otto grandi scrittori (Emily Brontë, Baudelaire, Michelet, Blake, Sade, Proust, Kafka e Genet), il celebre autore de L'erotismo offre una nuova, originale meditazione sulla letteratura.Nella visione di Bataille, le definizioni acquisite del Male e del Bene vengono capovolte: accedere al Male e contestare il Bene è la condizione stessa della libertà. Secondo Bataille, infatti, il Male costituisce l’antitesi di tutto ciò che viene accettato convenzionalmente come Bene: l’uomo si distingue dagli animali perché rispetta una serie di divieti; ma tali divieti sono ambigui, e dunque l’uomo deve violarli, poiché la loro trasgressione è un atto di coraggio in cui egli si realizza.
L’espressione più acuta, e al tempo stesso più consapevole, di questa trasgressione è rappresentata, secondo lo scrittore francese, dalla letteratura. La letteratura autentica è sempre «prometeica», perché mette in discussione le norme delle convenzioni e i princìpi della prudenza: il vero scrittore è dunque colui che osa contravvenire alle leggi fondamentali della società ed è cosciente di essere «colpevole»: sicché per lui il peccato e la condanna non sono l’occasione forzata del pentimento, ma il culmine della sua realizzazione.