A partire dalla seconda metà del Novecento, le ricerche condotte da un ristretto numero di esperti ci hanno consegnato un corpus di romanzi comunemente noti come «romanzi parlamentari». Tale filone, sviluppatosi in Italia tra XIX e XX secolo, è stato in tempi recenti oggetto di alcuni articoli di quotidiani, propensi a vedervi le origini delle attuali dimostrazioni di malcontento popolare nei confronti delle istituzioni. Il presente studio analizza la questione da un altro punto di vista, quello più specificamente letterario, che i giornalisti, a causa anche della destinazione dei propri scritti, non hanno potuto toccare, se non in maniera marginale.
Ci si domanderà, anzitutto, se l’etichetta di romanzo parlamentare possa intendersi quale genere letterario oppure no. In seguito, verrà tracciata una storia in diacronia del fenomeno, specificandone le caratteristiche e le evoluzioni nel corso dei decenni, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui, se non è più possibile parlare di romanzo parlamentare, certamente il tema dell’Aula sembra ancora riscuotere una fortuna degna di considerazione nell’ambito narrativo. Infine, in chiusura di discorso, è posta una ricognizione degli interventi critici intorno all’argomento, sul quale varrebbe forse la pena invitare l’attenzione di un maggior numero di studiosi.
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A partire dalla seconda metà del Novecento, le ricerche condotte da un ristretto numero di esperti ci hanno consegnato un corpus di romanzi comunemente noti come «romanzi parlamentari». Tale filone, sviluppatosi in Italia tra XIX e XX secolo, è stato in tempi recenti oggetto di alcuni articoli di quotidiani, propensi a vedervi le origini delle attuali dimostrazioni di malcontento popolare nei confronti delle istituzioni. Il presente studio analizza la questione da un altro punto di vista, quello più specificamente letterario, che i giornalisti, a causa anche della destinazione dei propri scritti, non hanno potuto toccare, se non in maniera marginale.
Ci si domanderà, anzitutto, se l’etichetta di romanzo parlamentare possa intendersi quale genere letterario oppure no. In seguito, verrà tracciata una storia in diacronia del fenomeno, specificandone le caratteristiche e le evoluzioni nel corso dei decenni, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui, se non è più possibile parlare di romanzo parlamentare, certamente il tema dell’Aula sembra ancora riscuotere una fortuna degna di considerazione nell’ambito narrativo. Infine, in chiusura di discorso, è posta una ricognizione degli interventi critici intorno all’argomento, sul quale varrebbe forse la pena invitare l’attenzione di un maggior numero di studiosi.